ARTICOLO n. 88 / 2025

I LOVE LUCCA COMICS & GAMES

intervista di michela rossi

In collaborazione con I Wonder Pictures pubblichiamo un pezzo su I Love Lucca Comics & Games di Manlio Castagna che uscirà nelle sale italiane il 10, 11 e 12 novembre. Scopri le sale qui.

Un rituale collettivo, in un equilibrio perfetto tra ordine e caos.

I Love Lucca Comics & Games arriverà nelle sale dal 10 al 12 novembre.
Lucca Comics & Games ogni anno richiama oltre 300 mila visitatori, più di 900 ospiti e circa 600 espositori, confermandosi tra i più grandi appuntamenti al mondo dedicati alla cultura pop.

Il regista e scrittore Manlio Castagna ha raccontato tutto questo dando voce a chi la vive da dentro, autori, editori, ospiti internazionali come Gabriele Mainetti, R.L. Stine, Licia Troisi, Frankie hi-nrg mc, Pera Toons, Sio, Fumettibrutti, Yoshitaka Amano, Roberto Recchioni e molti altri. Accanto a loro, i volti dei visitatori che ogni anno fanno di Lucca una seconda casa.

Ne emerge un mosaico di storie intime e collettive, un ritratto corale che restituisce il senso più autentico dell’evento, un luogo dove la creatività diventa linguaggio comune, dove l’incontro genera comunità e la passione si traduce in appartenenza.

Di questo ho parlato con Frankie hi-nrg mc, che per il documentario ha realizzato il brano Lucca Around, interpretato da Lillo Petrolio.

Michela Rossi: Dal film I Love Lucca Comics & Games emerge fin da subito la doppia anima della fiera, da una parte un evento perfettamente organizzato, con una struttura solida e collaudata. Dall’altra, un caos vivo e pulsante, che per chi partecipa diventa fonte di emozione e meraviglia.
Frankie hi-nrg mc: Lucca Comics è una sorta di caos organizzato molto bene, con una ottima quantità di autodisciplina da parte degli stessi partecipanti. Nel senso che, nonostante le numerosissime code, anche di lunga durata, la situazione è sempre molto tranquilla e disciplinata. Anzi, le code stesse rappresentano incredibilmente un momento di incontro, di scambio e di relazione tra i partecipanti. Quindi, sicuramente, dal punto di vista dell’organizzazione, è un caos organizzato che, posso solo immaginare, possa far mettere un po’ le mani nei capelli per la quantità di persone che devi gestire in un luogo che, però, va detto, è stato concepito fondamentalmente per accogliere cavalieri e dame. Perché non ci scordiamo che Lucca è una città medievale.

M.R. In questo equilibrio tra ordine, caos, emozione e meraviglia si percepisce anche un forte senso di comunità. A Lucca Comics & Games l’aggregazione nasce dal bisogno di condividere, attraverso l’arte, per proprie passioni. È appunto dall’arte e dalla creatività che nasce questo senso di unione?
F. Dunque, non sempre l’arte e la creatività si associano al senso di comunità. Io conosco molti artisti che preferirebbero vivere in cima a una montagna, piuttosto che doversi relazionare con il resto del mondo. E parlo di grandi artisti. Quindi non necessariamente queste cose vanno a braccetto. Sicuramente l’universo dei fumetti, ma anche quello dei giochi di ruolo, sono sempre stati un punto di riferimento per persone che, in molti casi, difficilmente trovavano una comunità dalla quale essere accolti o nella quale riconoscersi. E invece la trovano nei propri simili, che costituiscono di per sé una enorme comunità, molto solidale, molto accogliente, capace di riunire persone che hanno anche interessi e appartenenze culturali e sociali molto distanti tra loro, ma assolutamente complanari nello spazio del fumetto, nello spazio del gioco di ruolo e in tutte quelle attività che hanno, sì, una componente artistica, ma anche una enorme componente umana.

M.R. Guardando invece al mondo della musica, in particolare alla scrittura musicale, vedi delle affinità con la scrittura di una storia a fumetti o, più in generale, con la costruzione narrativa di una storia?
F. Lo sforzo che si deve fare quando si scrive una canzone è quello di immaginare altro, di trasporre il visibile e rendere visibile l’invisibile. Riuscire, cioè, a spostare l’invisibile in un’altra dimensione per poterne enfatizzare alcuni aspetti. Quindi, forse, dei tratti comuni ci sono. Sicuramente sono lavori molto diversi, ma laddove bisogna compiere uno sforzo di creatività, come nel fumetto, nella scrittura tout court o nei giochi di ruolo, si gioca comunque in uno spazio comune. E allora sì, sicuramente ci sono tratti comuni.

M.R. Nel mondo del fumetto, quali autori consiglieresti?
F. Guarda, quello che mi sento di fare adesso è dire ciò che penso possa essere utile,  cioè andare a recuperare qualcosa del passato, di cui forse non ci si è accorti abbastanza. Il primo è Art Spiegelman, con il tanto celebrato Maus, conosciuto da molti, ma letto da troppo pochi. In un momento storico come questo, penso che sia una lettura davvero necessaria.

Un altro autore straordinario è l’argentino Quino, il creatore di Mafalda. Con le sue strisce, ma anche con le sue vignette satiriche, è riuscito a raccontare in modo delicato e profondo la società e la politica dell’Argentina di allora. Per me Quino è stato, ed è, un autore fondamentale. Fin da bambino leggevo Mafalda e, con il passare degli anni, rileggendolo, ho compreso sempre di più la profondità di ciò che c’era scritto dentro, un’osservazione lucidissima sull’umanità, sulla società, sulla politica, sulla famiglia. E quanto incredibilmente sia ancora attuale, i suoi personaggi e in particolare Mafalda, incarnano con ironia e intelligenza le distonie della contemporaneità. Quindi mi sento di consigliare questi due autori, soprattutto ai più giovani. Vale la pena buttarci uno sguardo, c’è davvero del buono.

M.R. Sei autore della colonna sonora del film, Lucca Around, interpretata da Lillo Petrolio. Puoi parlarci del processo creativo alla base di questo brano?
F. Il tutto è nato pensando a Lucca Comics, raccontando quelli che sono gli elementi, le evidenze di Lucca Comics e di come, nel corso degli anni, queste si siano trasformate in una dimensione vera e propria. Quello che nasceva spontaneamente oggi è diventato qualcosa di assolutamente istituzionalizzato. Nessuno, all’inizio, aveva detto: “Ragazzi, a Lucca, se volete travestirvi potete farlo”. È nato spontaneamente. Oggi esistono community che ricevono in dotazione spazi dove poter esprimere questa loro arte, in una scenografia davvero unica. Soltanto osservando Lucca Comics e vivendola nel corso dei decenni, per me è stato facile riassumerne gli elementi principali in una serie di frasi. E da lì, l’idea di chiedere a Lillo di interpretare il brano è nata in modo naturale, perché oltre a essere un amico di lunga data, è un artista a tutto tondo. È un creatore di personaggi che sono, di fatto, dei cosplay, è un fumettista, uno straordinario appassionato di miniature, un raffinatissimo pittore di miniature belliche e non solo. Quindi, davvero, chi meglio di lui poteva rappresentare questa dimensione che è Lucca Comics?

M.R. Nel film parli di “esibizionismo e voyeurismo” come due aspetti, due identità, che a Lucca Comics & Games si incontrano. Ci spieghi meglio cosa intendi e cosa rappresentano, secondo te, nell’esperienza collettiva di Lucca Comics?
F. Spiegarlo significa invitare tutti a Lucca, perché soltanto lì questo dualismo è reso in modo plastico, evidente. Mi riferisco ai cosplayer, ma anche agli autori, ai fumettisti (e lo dico da autore, da autore musicale e non solo) perché abbiamo l’esigenza e il piacere di essere guardati. Che si leggano i nostri libri, che si ascoltino le nostre canzoni, che si leggano e si approfondiscano i nostri fumetti. Anche perché, poi, è proprio dalla relazione e dallo scambio con il pubblico che nascono i germi della novità, della creazione di nuove opere, di nuovi soggetti. Capita spesso, infatti, di incontrare un appassionato di un certo fumetto che, parlando con il suo autore, evidenzia e nota aspetti che magari neanche l’autore aveva colto. Lo stesso succede a me, quando qualcuno mi fa notare dei passaggi nelle mie canzoni, dei significati o dei sensi che io stesso non avevo inteso, ma che pure emergono in maniera naturale nelle mie parole. Ed è proprio questo che accende nuove lampadine, l’incontro tra chi si vuole mostrare e chi ama guardare. Un incontro che è, in fondo, profondamente gratificante per entrambi.

ARTICOLO n. 87 / 2025